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ANIMALI MITOLOGICI E LEGGENDARI - II

IL CACIOCAVALLO

Immaginate una grossa forma di formaggio, con testa, coda e zampe di cavallo e avrete un’idea, se pur vaga, di questo meraviglioso e nobile animale mitologico, che pativa il caldo e l’umidità, e nei mesi estivi si rifugiava nelle grotte naturali, sdraiato sulla paglia a s-stagionare, cioè ad aspettare che la stagione calda finisse.

Queste creature andavano molto d'accordo con i centauri, con i quali condividevano la passione per le corse nei boschi e per la poesia. Ecco il frammento di una poesia di caciocavallo, ritrovata in una grotta, dove fu incisa nel pavimento di tufo a colpi di zoccolo.

“Oh qual odoroso effluvio

giunge alle mie nari

allorquando s’avvicina la mia amata,

dagli occhi luminosi come fari.

T’amo o mia Caciotta angelicata!”

Se in poesia i caciocavalli non erano delle cime, nella corsa erano imbattibili, specialmente la sottospecie dei Grovier, grazie ai buchi che rendevano leggera la sua struttura.

I poemi epici narrano di un altra fantastica creatura, simile al caciocavallo per aspetto, odore e abitudini, ma molto più piccola e goffa: il caciopony.

Caciocavalli e caciopony avevano due acerrimi nemici naturali: i Topogiga (topi giganteschi, che fiutavano l’odore del formaggio a chilometri di distanza) e soprattutto i contadini, che davano loro la caccia per mangiarseli, dopo averli cucinati con le pere.